domenica, maggio 15, 2005

"Tutta l'umanità deriva da un unico autore, e costituisce un unico volume. Quando un uomo muore, non viene strappato via un capitolo dal libro, bensì viene tradotto in una lingua più alta; ed ogni capitolo deve essere così tradotto. Dio impiega diversi traduttori; alcuni pezzi sono tradotti dalla vecchiaia, alcuni dalla malattia, alcuni dalla guerra, alcuni dalla giustizia, ma la mano di dio è in ciascuna traduzione, e la sua mano rilegherà di nuovo tutti i nostri sparsi fogli per quella biblioteca nella quale tutti i libri saranno aperti l'uno all'altro". [John Donne (1572 - 1631)]

Per una strana casualità lo stesso giorno in cui tu morivi, leggevo queste righe in un libro acquistato per mera curiosità: Il Talmud e Internet, di Jonathan Rosen. Così, è da quel 29 aprile che penso a queste parole, e al fatto che, per quanto non ti conoscessi bene, eri comunque il Cille, un Drago, un hockeysta. Poi eri anche - curioso no? la prima cosa che mi viene in mente è il tuo soprannome e il fatto che eri un hockeysta - un ragazzo di 22 anni, un figlio, uno studente, probabilmente anche un fidanzato. Dovunque tu sia, tiraci un disco ogni tanto. Noi siamo qui a raccoglierlo.

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